sabato 13 ottobre 2012

Riconoscimento della laurea in odontoiatria conseguita in Spagna: alcuni chiarimenti sulle "misure compensative"

Abbiamo ricevuto parecchie email da studenti iscritti in università spagnole.

Chiedono informazioni sul riconoscimento della laurea in odontoiatria conseguita in quella nazione (grado en odontologia) e se la diversa durata rispetto all'Italia, o il fatto che di recente la laurea spagnola abbia cambiato denominazione (da licenciado en odontologia a grado en odotologia) possano creare problemi al riconoscimento, tenendo conto che la direttiva 2005/36/CE menziona ancora la "vecchia" laurea e non la nuova.

Alcuni invocano un regolamento ministeriale del 2012 che, a loro dire, consentirebbe al Ministero della salute di imporre "misure compensative" se la durata del titolo conseguito in Europea è inferiore a quello conseguito in Italia. Ricordiamo che odontoiatria in Italia dura 6 anni mentre in Spagna 5.

Ci troviamo di fronte a una serie esponenziale di equivoci. Bisogna ribadire che:

1) Le misure compensative non si applicano ai titoli professionali conseguiti in Europa e compresi nella direttiva 2005/36/CE (dunque il titolo professionale di medico o di odontoiatra - o anche solo la laurea in medicina o in odontoiatria se essa è abilitante - vanno riconosciuti automaticamente in Italia). Le misure compensative, come spiegato anche nel dlgs. n. 206 del 2007 che recepisce la direttiva 2005/36/CE, si applicano solo quando non operano le norme, ben più favorevoli, dettate dalla direttiva 2005/36/CE;
2) Il fatto che la laurea in Italia abbia una maggiore durata non è influente;
3) Il fatto che la laurea spagnola abbia cambiato nome, visto che il contenuto è rimasto pressoché lo stesso, non è influente;

Per avvalorare ancor di più queste affermazioni abbiamo sottoposto agli esperti dell'Unione europea il caso di una studentessa italiana iscritta al primo anno di odontoiatria in Spagna. Il tutto a titolo gratuito.


Ecco cosa hanno risposto:


Egregio signore/Gentile signora,

le inviamo la risposta alla sua domanda. Le ricordiamo che le risposte di La tua Europa - Consulenza sono formulate da esperti indipendenti e non possono essere considerate come una presa di posizione della Commissione europea, di una qualsiasi altra istituzione dell'UE o del suo personale, né tantomeno sono vincolanti per la Commissione europea o qualsiasi altra istituzione dell'UE o nazionale.

Gentile Federica,
Grazie per aver contattato il Servizio di Consulenza "La tua Europa"!

Se la sua qualifica di dentista "GRADO EN ODONTOLOGIA" che otterrà in Spagna ha solo cambiato denominazione, ma in sostanza e rimasta la stessa (quindi soddisfa i requisiti minimi di formazione previsti per la precedente qualifica "LICENCIADO EN ODONTOLOGIA"), allora a Lei servirà farsi rilasciare in Spagna un documento denominato “Certificato di variazione di denominazione” (in spagnolo “Certificado de cambio de denominación”). Il Certificato di variazione di denominazione serve nell’ipotesi in cui la denominazione della qualifica per cui si applica il sistema automatico di riconoscimento non coincide più con quella riportata nell’allegato V corrispondente della Direttiva 2005/36/CE.

Comunque, Spagna dovrebbe notificare alla Commissione Europea il cambio di denominazione del diploma; siamo sicuri che fino al 2017 (quando Lei dovrebbe qualificarsi come dentista in Spagna) tale modifica sarà già stata attuata. Consigliamo di controllare di tanto in tanto il sito web della Commissione dedicato al riconoscimento della professione di dentista (dove viene aggiornata anche la lista con i diplomi rilasciati nei Stati membri UE), link: http://ec.europa.eu/internal_market/qualifications/directive_in_practice/dentists_en.htm

La nuova denominazione non può impedire il riconoscimento automatico della qualifica spagnola di dentista in Italia; si tratta di una professione i cui requisiti minimi di formazione sono stati armonizzati a livello comunitario e quindi la qualifica rientra nel regime di riconoscimento automatico dei diplomi. Ciò implica che l’autorità competente dello Stato membro ospitante (Italia, nel suo caso) non può controllare la formazione e, pertanto, non può richiedere documenti che specifichino il contenuto della formazione acquisita e non può imporre misure compensative.

Quindi Lei può stare tranquilla, basterà ottenere dalla Spagna (se la modifica non dovesse essere ancora stata attuata anche nell’allegato V della direttiva) il Certificato di variazione di denominazione, insieme al Certificato di Conformità con la Direttiva 2005/36/CE.

Può trovare maggiori dettagli sul sistema di riconoscimento delle qualifiche professionali al seguente link: http://europa.eu/legislation_summaries/internal_market/living_and_working_in_the_internal_market/c11065_it.htm

Speriamo che queste informazioni le possano essere utili; per qualsiasi altro chiarimento non esiti a rivolgersi nuovamente al nostro Servizio.

Distinti saluti,
Il Servizio di Consulenza "La tua Europa"!

3 commenti:

  1. Ho letto i vs. post ma sentite questo:
    Articolo del 27 agosto 2013 -Corriere della Sera:

    ...."L'equipollenza (ossia il valore legale del titolo) non è un automatismo, ma richiede una valutazione del percorso formativo da parte di una università italiana. Per esempio il laureato in Spagna che vuole esercitare in Italia può chiedere l'autorizzazione al ministero della Salute in base a una direttiva europea del 2005. Ma anche in questo caso può essere richiesta l'integrazione di alcuni esami, come medicina legale, una materia che cambia in base alle legislazioni di ciascun Paese. E un medico di Tirana? L'Albania non fa parte dell'Ue per cui lì non si applica la direttiva. La trafila prevede invece una domanda al ministero della Salute che sottopone il candidato ad alcuni esami, che, se superati, consentono di svolgere la professione in Italia."

    Si legge che il Ministero sottopone il candidato ad alcuni esami? Ma da quando? Ma è vero tutto ciò o è solo frutto di considerazioni del giornalista?
    Grazie per la sollecita risposta anche perchè sto per iscrivere mio figlio proprio ad una Università privata spagnola.

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  2. Gli esami sono previsti per chi proviene da paesi non ue (tipo albania). Ma anche lì non sempre (ne sono esentati i laureati alla università di Tirana Nsbc). Nessun problema per la Spagna. Stia tranquillo.

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  3. Gli esami sono previsti per chi proviene da paesi non ue (tipo albania). Ma anche lì non sempre (ne sono esentati i laureati alla università di Tirana Nsbc). Nessun problema per la Spagna. Stia tranquillo.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.