venerdì 17 luglio 2009

Social lending, Banca d'Italia blocca Zopa


Banca d'Italia e Ministero del'Economia sono scesi in campo contro il prestito sociale inaugurato da Zopa.

Zopa (www.zopa.it) è una società che permette di prestare e ricevere denaro su internet a tassi di interesse molta vantaggiosi grazia all'assenza di intermediazione bancaria. Zopa non è una banca ma una piattaforma web che facilita l'incontro tra domanda e offerta.

Un vero e proprio "peer to peer" dei prestiti. Sono gli utenti che scelgono a chi prestare il denaro e a che tasso. Un rivoluzione benefica che ha consentito a tanti navigatori di scavalcare l'intermediazione bancaria.

Ma da alcuni gorni il servizio è stato sospeso a causa di un decreto emanato dal Ministero dell'Economia (su segnalazione della Banca d'Italia) che ha cancellato la società dall'elenco degli intermediari finanziari. Ho letto il provvedimento e francamente mi sembra solo un pretesto per mettere fuori gioco un operatore che stava iniziando a infastidire le banche. La concorrenza di Zopa forse faceva paura a qualcuno.

Costruiamo il domani si augura che il provvedimento venga revocato. Altrimenti la soluzione per rimediare a questa ingiustizia è una sola: il ricorso alla magistratura amministrativa.

In bocca al lupo, Zopa!

http://blog.zopa.it/2009/07/15/il-decreto-di-cancellazione/

mercoledì 8 luglio 2009

Abolizione numero chiuso, oggi il Consiglio di Stato si pronuncia su odontoiatria


Oggi il Consiglio di Stato, sezione II, ha discusso il ricorso in cui chiedevamo l'abolizione del "numero chiuso" a odontoiatria.

Il caso nasce dopo che uno studente palermitano, S.A., si è rivolto al nostro comitato chiedendo di ricorrere contro la sua ennesima esclusione. Nel ricorso abbiamo evidenziato gli effetti anticoncorrenziali del "numero chiuso" e la sua pretesuosità chiedendone la "disapplicazione" (rimedio usato quando una legge è contraria al diritto comunitario) oppure il rinvio alla Corte di Giustizia dell'Ue.

In passato i giudici hanno respinto ricorsi simili al nostro ma ultimamente la giurisprudenza è più critica nei confronti di qusto sistema di selezione. Il contingentamento dei posti, in Italia, avviene sulla base del criterio dell'offerta formativa e del fabbisogno di professionisti. I dubbi più forti derivano proprio da questo secondo criterio.

Il Tar Lazio, ad esempio, in alcune recentissime sentenza ga affermato che il contingentamento dei posti dovrebbe basarsi esclusivamente sul potenziale formativo delle università. Sulla stessa scia anche l'Antitrust (a tal proposito basta vedere la segnalazione emessa il 21 aprile 2009 in seguito alla nostra denuncia). Secondo l'Authority il legislatore non ha il diritto di limitare l'accesso per motivazioni occupazionali in quanto, così facendo, determina un'ingiustificato restringimento dell'offerta.

Ci auguriamo che anche il Consiglio di Stato, organo supremo della giustizia amministrativa, voglia abbracciare questo orientamento e abolire la legge sul "numero chiuso" in quanto contraria al diritto comunitario.

Per l'esito del ricorso bisognerà aspettare almeno tre mesi, salvo eventuali rinvii. I giudici, infatti, potrebbero decidere di fissare una nuova adunanza per consentire all'Università di Palermo e al Ministero di replicare alle tesi dei ricorrenti. Il rinvio sarebbe invece automatico in caso di invio alla Corte di Giustizia.

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Aggiornamento: il Consiglio di Stato ha rinviato il ricorso a gennaio. Nella stessa occasione sarà esaminato anche un altro ricorso che "Costruiamo il domani" ha presentato per conto di una studentessa di Medicina, C.B., esclusa dalla Sapienza di Roma.

lunedì 6 luglio 2009

Numero chiuso a Medicina, una raccolta fondi per abolirlo

Abbiamo bisogno di risorse. Il Comitato "Costruiamo il domani" e l'associazione "Lo sportello del cittadino" onlus chiedono una Vostra donazione per combattere il "numero chiuso" alle facoltà di Medicina e Odontoiatria. Non riceviamo finanziamenti governativi. Ci autofinanziamo. Abbiamo bisogno del Vostro aiuto.

Per donare basta cliccare sul pulsante sottostante. Verrete reindirizzati a paypal (www.paypal.it) Abbiamo scelto questo servizio, il più diffuso su ebay, perchè è gratuito e garantisce transazioni sicure. Per effettuare una donazione bisogna avere un conto paypal, o un conto bancario, o una carta postepay o una comune carta di credito.









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ULTERIORI INFORMAZIONI
(ovvero: ecco perchè faremo buon uso delle vostre donazoni)

In questi ultimi mesi abbiamo scritto al Parlamento Europeo, alla Commissione Europea e all'Antitrust, abbiamo presentato ricorsi al Presidente della Repubblica e alla Corte europea dei diritti dell'Uomo.

Secondo la Comunità Europea il "numero chiuso" non violerebbe il diritto comunitario (l'ha detto sia il Parlamento che la Commissione). Di diverso avviso l'antitrust italiana. Ad aprile l'Authority ha accolto la nostra denuncia del 2007 affermando che il "numero chiuso" ha effetti anticoncorrenziali e che quindi è in contrasto col diritto comunitario. L'autorità ha chiesto al Governo di modificare la legge.

Purtroppo finora il Consiglio di Stato, l'unico organo che potrebbe abolire il "numero chiuso", ha respinto la nostra tesi bocciando un ricorso di 18 ricorrenti palermitani.

Noi abbiamo appellato la sentenza alla Corte europea dei diritti dell'Uomo. Vogliamo andare fino in fondo. Contemporanemente abbiamo presentato al Consiglio di Stato altri due ricorsi che ripropongono le osservazion emerse nel parere dell'antitrust. La situazione potrebbe quindi volgersi a nostro favore (le cause verranno esaminate l'8 luglio 2009 mentre l'esito è previsto per ottobre-novembre).

Queste attività sono molto onerose. Non solo in termini di tempo ma anche in termini meramente economici. Bisogna pagare l'ufficiale giudiziario che notificherà i ricorsi, le fotocopie e le raccomandate. Senza considerare le telefonate e i fax per gli uffici.

Siamo volontari nel vero senso della parola. Non siamo stipendiati dallo Stato e dagli enti locali.

I nostri membri, tra cui alcuni studenti di giurisprudenza che hanno redatto i ricorsi, sottraggono il loro tempo libero per fornire assistenza legale ai cittadini. Tutto ciò senza remunerazione nè rimborso spese.

Per questo un vostro contributo, anche di pochi euro, per noi sarebbe molto importante.

Una piccola donazione ci aiuterebbe a intraprendere le spese vive dei ricorsi (in media 100-200 euro a ricorso). Inoltre abbiamo bisogno di un nuovo sito, realizzato da un professionista, e vorremmo acquistare una pagina pubblicitaria su un quotidiano nazionale per rilancirae il problema del "numero chiuso" con un appello ai cittadini e alle istituzioni. Vorremo anche iniziare una class-action contro il Miur... Per fare tutto questo servono risorse che non abbiamo.

Se veramente credete in questa nostra iniziativa potete fare qualcosa di più che firmare una petizione online o mandare un'email di protesta al Ministero (gesti lodevoli ma praticamente inutili). Potete lasciare un piccolo contributo. Con la certezza che il vostro denaro è in buone mani.