mercoledì 3 marzo 2010

Sentenza crocifisso, sì al riesame


Il panel di 5 giudici si è pronunciato. La sentenza della Corte europea sul crocifisso nelle scuole sarà riesaminata dalla Grande Camera di 17 giudici.

I giornali italiani e la Cei gridano vittoria, ma non considerano che il rinvio, di fronte a una questione di diritto tanto importante, era praticamente un atto dovuto. Secondo il regolmento della Corte, infatti, il rinvio alla Grande Camera deve essere concesso quando il caso è controverso o quando riguarda importanti questioni di diritto.

Il rinvio alla Grande Camera, dunque, non significa affatto che la sentenza verrà riformata. La pronuncia di condanna, anzi, ha ricevuto in primo grado l'unanimità e dunque riuscire a ribaltarla non sarà affatto semplice...

Quindi sbagliano quei politici che, in modo superficiale, hanno affermato che il provvedimento della Corte implica la validità delle ragioni del nostro Paese...

La Corte ha solo dichiarato ammissibile il ricorso. Il bello deve ancora venire.

Per convincere i giudici che il nostro Paese non ha violato i diritti umani ci vorrà uno sforzo enorme. Lo Stato, in caso di conferma, sarà costretto a eseguire la sentenza e a rimuovere tutti i crocifissi dalle scuole. Ed è chiaro che non potrà sottrarsi. Pena l'isolamento internazionale.

Se l'italia non condivide la giurisprudenza di Strasburgo ha una soluzione facile. Denunciare il trattato internazionale che la istituisce e titarsi fuori dal Consiglio d'Europa. Saremmo l'unico stato d'Europa ad aver fatto ciò e certamente metteremmo a repentaglio la nostra permanenza nell'Unione europea.

Non condivido la decisione della Corte europea, per motivi strettamente giuridici, tuttavia la rispetto. Ma almeno prima di esprimere la mia opinione a riguardo ho letto la sentenza (in francese). A differenza di alcuni politici ed opinionisti italiani che, a giudicare dalle loro affermazioni, non hanno fatto altrettanto.

Il ragionamento della Corte, in linea di massima, è impeccabile. L'unico difetto è che non prende adeguatamente in considerazione la situazione italiana e che, proprio per questo, rischia di essere iniqua nei confronti del nostro Paese.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.