giovedì 12 novembre 2009

Numero chiuso, la Corte europea nega le misure cautelari

La Corte europea dei diritti dell'Uomo, seconda sezione, ha respinto la richiesta di misure cautelari che avevamo chiesto per un ricorrente sicliano, G. R., rimasto fuori dai test di odontoiatria svoltisi a Messina nel settembre 2009.

Le misure cautelari, chiamate "interim measures", vengono concesse dalla Corte molto raramente.

La Corte, nella sua lettera, ha ammesso che senza dubbio il ricorso solleva una serie di questioni importanti, ma ha anche precisato che il diritto all'istruzione rientra nel "dominio riservato di uno stato" (ossia è di competenza esclusiva di uno Stato) e che, quindi, le interim measures possono essere indicate solo se il danno del ricorrente è imminente.

Cosa, che, nel nostro caso, è stata negata. Ci aspettiamo, a questo punto, che la Corte si pronunci al più presto possibile nel merito.

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(Aggiornamento 16 novembre).

Abbiamo spedito il secondo dei tre ricorsi contro il "numero chiuso". Anche stavolta ci siamo occupati di Odontoiatria, ma questa volta lo abbiamo fatto con un ricorso collettivo firmato da 6 ricorrenti (L.A., M.B., M.C., M.F., P. L., C. M.), di professione odontotecnici o igienisti dentali, alcuni dei quali avevano un curriculum veramente notevole.

Stavolta non abbiamo chiesto "interim measures", visto che la Corte non le avrebbe concesse, ma di dare alla vicenda un binario privilegiato in relazione all'elevato numero di studenti che ogni anno tentano i test. Entro fine mese spediremo il terzo ricorso, relativo a odontoiatria e medicina. E poi aspetteremo. Sperando che la nostra attesa non sia eccessivamente lunga.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.