mercoledì 8 luglio 2009

Abolizione numero chiuso, oggi il Consiglio di Stato si pronuncia su odontoiatria


Oggi il Consiglio di Stato, sezione II, ha discusso il ricorso in cui chiedevamo l'abolizione del "numero chiuso" a odontoiatria.

Il caso nasce dopo che uno studente palermitano, S.A., si è rivolto al nostro comitato chiedendo di ricorrere contro la sua ennesima esclusione. Nel ricorso abbiamo evidenziato gli effetti anticoncorrenziali del "numero chiuso" e la sua pretesuosità chiedendone la "disapplicazione" (rimedio usato quando una legge è contraria al diritto comunitario) oppure il rinvio alla Corte di Giustizia dell'Ue.

In passato i giudici hanno respinto ricorsi simili al nostro ma ultimamente la giurisprudenza è più critica nei confronti di qusto sistema di selezione. Il contingentamento dei posti, in Italia, avviene sulla base del criterio dell'offerta formativa e del fabbisogno di professionisti. I dubbi più forti derivano proprio da questo secondo criterio.

Il Tar Lazio, ad esempio, in alcune recentissime sentenza ga affermato che il contingentamento dei posti dovrebbe basarsi esclusivamente sul potenziale formativo delle università. Sulla stessa scia anche l'Antitrust (a tal proposito basta vedere la segnalazione emessa il 21 aprile 2009 in seguito alla nostra denuncia). Secondo l'Authority il legislatore non ha il diritto di limitare l'accesso per motivazioni occupazionali in quanto, così facendo, determina un'ingiustificato restringimento dell'offerta.

Ci auguriamo che anche il Consiglio di Stato, organo supremo della giustizia amministrativa, voglia abbracciare questo orientamento e abolire la legge sul "numero chiuso" in quanto contraria al diritto comunitario.

Per l'esito del ricorso bisognerà aspettare almeno tre mesi, salvo eventuali rinvii. I giudici, infatti, potrebbero decidere di fissare una nuova adunanza per consentire all'Università di Palermo e al Ministero di replicare alle tesi dei ricorrenti. Il rinvio sarebbe invece automatico in caso di invio alla Corte di Giustizia.

* * *

Aggiornamento: il Consiglio di Stato ha rinviato il ricorso a gennaio. Nella stessa occasione sarà esaminato anche un altro ricorso che "Costruiamo il domani" ha presentato per conto di una studentessa di Medicina, C.B., esclusa dalla Sapienza di Roma.

4 commenti:

  1. quindi dovremo aspettare 3mesi per sapere come è andato?

    Potrebbe aprire uno spiraglio di speranza per altri ricorsi intrapresi quest'anno giusto??

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  2. cosa dobbiamo fare?possiamo provare a fare ricorso?..grazie

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  3. PER ANONIMO: in pratica sì. Circa tre mesi. Mese più, mese meno. Vincere non sarà affatto semplice ma, in caso di vittoria, gli effetti della sentenza sarebbero dirompenti e si ripercuoterebbero a cascata su tutti gli altri ricorsi.

    Specialmente se sul caso si ci sarà il rinvio alla Corte di Giustizia dell'Ue e se questa corte ci darà ragione (in pratica in ques'ipotesi anche i ricorrenti che nel passato hanno perso il loro ricorso dovrebbero essere ammessi al loro corso di laurea perchè le sentenze della Corte di Giustizia hanno effetto retroattivo). Ma qusta è solo un'ipotesi. I giudici potrebbero negare il rinvio oppure potrebbero dare il rinvio e la Corte europea potrebbe respingere le nostre tesi...

    PER LUIS: per il momento il mio consiglio è di stare a guardare. In caso di vittoria anche voi beneficiereste della sentenza. Anche perchè il Governo sarebbe costretto a modificare immediatamente la legge.

    In ogni caso ci stiamo preparando all'eventuale rigetto del ricorso. In quel caso presenteremo un ricorso alla Corte europea dei diritti dell'Uomo contro il "numero chiuso" a nome dei cittadini italiani esclusi di da Medicina e Odontoitria. Continua a seguire il nostro blog...

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  4. ci sono novità circa l'abolizione del numero chiuso? insomma volgiono darci una possibilità di impirgo si o no? io credo che nella vita chi vale emerge. l'università è sicuramente un banco di prova, ma non può certo dirmi (in veste di prima tappa) se posso o non posso riuscire. fateci sapere... per cortesia.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.