venerdì 7 marzo 2008

Il Piano strategico della Mobilità Sostenibile - Premessa-

Qualche mese fa annunciai l’adozione, da parte del Comune di Palermo, del Piano degli interventi strategici di mobilità sostenibile, accogliendo la notizia con entusiasmo e considerando il fatto un (possibile) punto di svolta storico per la nostra città.

Da oggi comincerò ad analizzare, selezionare ed evidenziare per voi i contenuti principali del piano, sperando di riuscire a coinvolgere i lettori che, aggiungendo i loro commenti, potrebbero dar vita ad un interessante dibattito e sugli interventi proposti e sull’idea di mobilità che il Comune dovrebbe realizzare. L’utilità della discussione deriva dall’importanza della questione (mobilità e sostenibilità) che oggi assume una valenza strategica assai rilevante per il miglioramento delle qualità insediative delle nostre città.

Il Piano rappresenta un supporto programmatico e scientifico che suggerirà all’Amministrazione interventi concreti ed efficaci da adottare al posto delle ormai note, convulsive, iniziative di carattere emergenziale.

L’obbiettivo generale del Piano è quello di ridurre in maniera consistente l’inquinamento atmosferico e il traffico veicolare, attraverso la fluidificazione e regolazione del traffico, il potenziamento dell’offerta pubblica di trasporto, l’introduzione di nuove ed alternative forme di trasporto, raggiungendo così un modello di mobilità sostenibile sia dal punto di vista ecologico che economico-sociale.

Il Piano definisce strategie d’intervento da realizzare nel breve (1-3 anni), nel medio (3-5 anni) e nel lungo periodo (5-10 anni), individuando obbiettivi specifici e incrementali. Nello scenario (o nella fase) di breve periodo troveranno posto tutti gli interventi ritenuti prioritari, che possono portare benefici immediati, di più semplice realizzazione, che richiederanno tempi e risorse limitate. In quello a lungo termine, invece, si agirà con interventi più complessi, che richiedono tempi più lunghi di progettazione/realizzazione, o che richiedono prima il raggiungimento di altri obbiettivi. Ogni fase, comunque, dovrà essere caratterizzata dalla certezza della realizzazione degli interventi e dalla loro intermodalità e integrazione. Questa struttura dà al Piano un carattere procedurale che è essenziale per la reale efficacia delle azioni.

Obbiettivi specifici e strategie sono raggruppati all’interno di sei ambiti d’intervento: Sosta, Mobilità Alternativa, Sistemi di trasporto a guida vincolata, Viabilità e Trasporto Privato, Il porto e le sue interazioni lato terra, Trasporto Pubblico su gomma. Per ciascuno degli ambiti sopra elencati viene successivamente offerta un’analisi della situazione attuale con l’aggiunta degli interventi già programmati e finanziati, poi, si individuano le principali criticità, al cui superamento è dedicata la descrizione delle opzioni d’intervento.

Da qui in avanti, dedicherò uno specifico post per ogni singola sezione del piano, invitandovi fin da ora ad aprire una interessante discussione, con i vostri commenti, sulle iniziative e sui progetti del piano.

Nessun commento:

Posta un commento

"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.