mercoledì 28 novembre 2007

Paesaggio

Con un pò di ritardo concluderò, attraverso questo intervento, la chiarificazione dei termini Territorio, Ambiente, Paesaggio, con cui avevo aperto la mia partecipazione a questo blog. "Paesaggio" era l'ultima voce che mancava all'appello. Vogliate scusarmi per la mancanza di tempismo...

Il concetto di Paesaggio è, rispetto ai due termini precedente analizzati, più difficile da definire secondo una interpretazione rigida che porti ad una formulazione semplice da ricordare. Nella vicenda culturale italiana, ma anche europea, il Paesaggio è stato oggetto di diverse interpretazioni e, col tempo, diverse fasi storiche hanno messo in luce, privilegiato, differenti aspetti del paesaggio. Quindi diverse fasi storico-culturali sono state caratterizzate da determinate interpretazioni del concetto di paesaggio che a loro volta, attraverso la legislazione prodotta, hanno segnato l’apertura e chiusura di differenti fasi urbanistiche e/o pianificatorie. Qui tenterò di riportare solo l’idea che la sensibilità e l’esperienza più moderna hanno prodotto del Paesaggio.

Volendo astrarre subito un significato di Paesaggio, in linea con quanto già scritto, possiamo affermare che esso rappresenta la forma che il lavoro e la cultura dell’uomo hanno dato all’ambiente nel tempo. Al lavoro materiale e culturale dell’uomo bisogna aggiungere anche quello della natura che nel tempo modellando l’ambiente o il territorio lo hanno dotato di quei peculiari caratteri formali che producono un Paesaggio. Quindi alla genesi di un Paesaggio concorrono Uomo Natura e Storia insieme. Il Paesaggio allora può essere così definito: il prodotto storico della cultura e del lavoro dell’uomo, della natura sulla natura stessa.

Alla luce di quanto detto e tenuto conto dell’ultima definizione possiamo dire cosa caratterizza un Paesaggio: aspetti formali ( linee, volumi, colori), aspetti fisici visibili (orografia, geologia, idrologia) o non visibili (clima, altitudine), tutto correlato alle attività umane e ai loro aspetti.

Nel Paesaggio, nella forma del territorio, natura uomo e storia si integrano in maniera diversa nei vari luoghi e parti del pianeta, formando così tipi diversi di paesaggio (naturale, agrario, urbano). Essendo ognuno il risultato di un processo di costruzione storica dell’ambiente, la loro differente genesi definisce l’identità dei luoghi che sta alla base della stessa identità delle comunità che abitano quei luoghi. “Prodotto della storia, e identità dei luoghi e delle comunità: questi sono gli attributi del paesaggio” (Edoardo Salzano, Articolo per “Gazzetta Ambiente”, Venezia, 2 luglio 1999. )

Ecco perché Riccardo riferendosi al centro storico (e ai centri storici), paesaggio urbano per antonomasia, ha fatto bene a parlarne in termini di “zona d’identità della città” o di “anima di una città, ciò che, chiunque voglia conoscere di quell'urbe, deve andare a visitare, poiché in esso è custodita la storia millenaria della stessa città.” L’importanza culturale, sociale, del Paesaggio sta nell’essere al tempo stesso prodotto e deposito, testimone di storia e di culture, in una sola parola memoria. Esso in ogni sua forma,dunque, in quanto “memoria” deve essere preservato e tutelato se si vuole mantenere e conservare nel futuro l’identità di un luogo o di una comunità. Capiamo bene allora in cosa consiste la necessità sociale della sua conservazione.







A questo punto si potrebbe parlare dei molti temi, legati al concetto di Paesaggio, che qui ho solo sfiorato: la storia delle teorie sul Paesaggio, la legislazione sul Paesaggio, il tema della tutela e della conservazione, dell’utilità economica e non solo sociale della tutela etc etc… ma mi dilungherei troppo, perché ognuno di questi argomenti meriterebbe un post specifico.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.