Ieri si è svolta l'udienza del maxi ricorso dell'Udu col quale si chiedeva l'annullamento del test di medicina e odontoiatria. A quanto pare il Collegio ha concesso un rinvio per consentire ai ricorrenti di fornire delle controdeduzioni alle osservazioni del Ministero. La prossima udienza è fissata per il 20 dicembre.
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Aggiornamento delle ore 23:45
Il ricorso dell'Udu - come già detto - è stato rinviato. Così non è stato, invece, per quello di altri ricorrenti. Chi non ha chiesto un rinvio si è visto rispondere con un'ordinanza che ha negato la sospensiva. Per tutti è stato emesso un provvedimento-fotofopia nel quale si legge che "allo stato appare prevalente l’interesse pubblico alla prosecuzione dei corsi universitari da parte degli studenti risultati ammessi" e che quindi è opportuno "riservare alla sede di merito il compiuto esame delle delicate e complesse questioni poste con il ricorso".
Mi sorprende il fatto che il giudice - a differenza del solito - non si sia minimamente sbilanciato sulla fondatezza o meno del ricorso. Per intenderci, generalmente la formula che i giudici usano per respingere una sospensiva è diversa. Di solito motivano il diniego dicendo che non vi è pregiudizio per il ricorrente. Oppure che il ricorso non appare supportato da adeguate motivazioni giuridiche (cioè che manca il "fumus boni iuiris"). O magari, quando vogliono strapazzare un avvocato, dicono che mancano entrambi.
Questa volta il Tribunale ha fatto un ragionamento diverso. Ha messo sullo stesso piano il diritto di chi è stato ammesso e di quelli che sono rimasti esclusi. E ha detto che l'interesse prevalente è quello di proseguire. Insomma: il futuro dei ricorrenti si deciderà dopo, con calma, tra qualche mese.
Mi sono chiesto se questa decisione debba essere interpretata come una maggiore propensione del Collegio a un annullamento dei test o al mantenimento dello status quo. Una risposta plausibile potrebbe essere che se non hanno voluto concedere una sospensiva - che avrebbe permesso di frequentare i corsi con riserva - allora vuol dire che sono più contrari che favorevoli e che non vogliono alimentare false speranze nei ricorrenti, concedendo una sospensiva che poi sarebbe travolta da una sentenza sfavorevole.
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Aggiornamento delle ore 23:45
Il ricorso dell'Udu - come già detto - è stato rinviato. Così non è stato, invece, per quello di altri ricorrenti. Chi non ha chiesto un rinvio si è visto rispondere con un'ordinanza che ha negato la sospensiva. Per tutti è stato emesso un provvedimento-fotofopia nel quale si legge che "allo stato appare prevalente l’interesse pubblico alla prosecuzione dei corsi universitari da parte degli studenti risultati ammessi" e che quindi è opportuno "riservare alla sede di merito il compiuto esame delle delicate e complesse questioni poste con il ricorso".
Mi sorprende il fatto che il giudice - a differenza del solito - non si sia minimamente sbilanciato sulla fondatezza o meno del ricorso. Per intenderci, generalmente la formula che i giudici usano per respingere una sospensiva è diversa. Di solito motivano il diniego dicendo che non vi è pregiudizio per il ricorrente. Oppure che il ricorso non appare supportato da adeguate motivazioni giuridiche (cioè che manca il "fumus boni iuiris"). O magari, quando vogliono strapazzare un avvocato, dicono che mancano entrambi.
Questa volta il Tribunale ha fatto un ragionamento diverso. Ha messo sullo stesso piano il diritto di chi è stato ammesso e di quelli che sono rimasti esclusi. E ha detto che l'interesse prevalente è quello di proseguire. Insomma: il futuro dei ricorrenti si deciderà dopo, con calma, tra qualche mese.
Mi sono chiesto se questa decisione debba essere interpretata come una maggiore propensione del Collegio a un annullamento dei test o al mantenimento dello status quo. Una risposta plausibile potrebbe essere che se non hanno voluto concedere una sospensiva - che avrebbe permesso di frequentare i corsi con riserva - allora vuol dire che sono più contrari che favorevoli e che non vogliono alimentare false speranze nei ricorrenti, concedendo una sospensiva che poi sarebbe travolta da una sentenza sfavorevole.
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Aggiornamento del 6 dicembre
Neanche al Tar Sicilia (sez. I) la situazione è migliore. Il 4 dicembre si discutevano 7 cause relative a medicina. Finora nessuna di loro ha avuto la sospensiva. In particolare il Collegio - presieduto dal Consigliere di Stato Giorgio Giallombardo - ha ritenuto che l'annullamento di 2 domande su 80 non è sufficiente per ottenere l'immatricolazione con riserva al corso di laurea, visto che "i termini estremamente probabilistici delle censure dedotte da parte ricorrente (in ragione della mancata considerazione dei punteggi ottenuti dai concorrenti rispetto all’eventuale valutazione di tutti gli ottanta quesiti del test d’ammissione) non appaiono, allo stato, supportati da sufficiente fumus boni iuris, tale da indurre ad un ragionevole previsione sull'esito favorevole del ricorso, per cui va respinta la domanda di sospensione dell’esecuzione sopra descritta". Quindi niente sospensiva.
E ho l'impressione che anche nel caso dell'Udu il ricorso verrà respinto. Se le loro uniche osservazioni si basano sulla correttezza del test hanno poche chance di vincere. Non basta infatti dimostrare che un test contiene qualche domanda sbagliata o ambigua. Bisogna dimostrare che tali errori hanno determinato con certezza matematica l'esclusione del ricorrente. Altrimenti - questo sembra essere il ragionamento del Tar - l'handicap determinato dalla domanda sbagliata si ripartisce in maniera eguale su tutti i concorrenti... E' un ragionamento che - in base alla giurisprudenza prevalente - mi sento di condividere.
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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.