giovedì 1 novembre 2007

Alla scoperta delle ricchezze palermitane: Palazzo Jung

Alla fine del Settecento i fossati che circondavano le mura cittadine a ridosso del bastione dello Spasimo vengono colmati per disposizione del Senato palermitano e venduti ai privati per soddisfare l'esigenza di nuovi spazi da parte della emergente borghesia. Su questi terreni viene tracciata la strada di Alcalà (odierna via Lincoln) che da un lato si affaccia sulla Villa Giulia e l'Orto Botanico, e dall'altro viene presto colmata da una cortina di edifici. Tra i più interessanti emerge l'elegante prospetto di Palazzo Sciarrino commissionato, al finire del '700, da Rosario Sciarrino di Sciacca, che aveva acquistato nel 1971, dal marchese di Santamarina, il feudo Verbumcaudo (o Garbincauli) con annesso titolo baronale. E' il simbolo di una nobiltà acquisita da parte di ricche famiglie borghesi, che cercano di farsi spazio tra le antiche famigile nobili locali di cui si intravede l'inizio di un viale del tramonto di origine prettamente economica.

Nel 1878 Palazzo Sciarrino viene acquisito dai marchesi Caterina Ugo di Valguarnera, e Giuseppe Salvo e Sollima di Pietraganzii che ne detengono il possesso sino al 1904. Nel marzo di qeull'anno l'immobile viene venduoto a Giuseppe Calamaro ed alla sua morte, nel 1908, viene trasferita alla figlia Giuseppina, sposata con il Principe Pietro Vanni Calvello di San Vincenzo.

Il palazzo viene acquistato nel 1921 dalla famiglia Jung -ebrei di orignie svizzera- proprietari di un'impresa di import ed export di frutta secca, agrumi ed essenze, che ne ne fa la propria residenza. La famiglia Jung diventa presto simbolo di quella capacità imprenditoriale ed economica dell'intera città. Guido Jung, le cui qualità di economista vengono universalmente riconosciute, copre la carica di Ministro delle Finanza per ben due velte dal 1932 al 10935 e nel 1944. A lui si deve la nascita dell'IRI.

Nel 1959 il palazzo viene acquisito dall'Ente Provinciale per il Turismo che, dopo una serie di trasformazioni, ne fa la sede dell'Istituto Professionale Alberghiero. Nel 1980 l'Istituto si trasferisce ed il palazzo rimane praticamente abbandonato finchè la Provincia, in cui è nel frattempo confluito l'Ente Provinciale del Turismo, avvia i lavori di restauro.

Con un prospetto di 50 metri, 11 balconi per ciascuno dei due paini, con una pianta rettangolare di circa 1200 metri quadrati, è senz'altro l'edificio rappresentativo della nuova strada su cui si pare l'ingresso principale affiancato da due colonne e sormontato da un balcone con parapetto in pietra. il piano ammezzato, secondo i canonoi dell'epoca, è riservato alal servitù che accudisce agli ambienti dei piani superiori per mezzo di scale separate. Al primo piano un lungo corridoio serve la sucessione di ambienti che si affacciano sulla via Lincoln. L'altra elevazione ha pressappoco la medesima disposizione. Dalle mansarde è possibile godere di una vista incantevole: da un lato Villa Giula e l'Orto Botanico, con il mare sullo sfondo. Cielo e mare blu contrastano mirabilmente con il verde smeraldo della rigogliosa vegetazione; dall'allatro il cinquecentesco complesso monumentale dello Spasiomo con la chiesa annessa.
Il palazzo è arricchito da un bel giardino tipico della tradizione palermitana tra l'Ottocento e Novecento: i viottoli, irregolari e sinuosi con il fondo in macadam, danno spazio ad una pregevole collezione di piante esotiche ornamentali: il massimo esempio del connuubbio arte-natura è dato dal maestoso Ficus macrophylla di origini australiane, che insieme all'esemplare dell'Orto botanico è uno dei primissimi alberi di origine australiana impiantati in europa.



All'interno del giardino in posizione leggermente rialzata, si riconoscono tracce di un campo da tennis. Alla vendita del palazzo da parte degli Jung il giardino, non più curato, diventa, nel corso degli anni un deposito di rifiuti.

Nell'ambito del recupero del palazzo effettuato dalla Provincia, il giardino storico è stato oggetto di un complesso progetto di restauro conservativo. Attualmente sono stati realizzati alcuni interventi preliminari che hanno permesso di riaprire alal pubblica fruizione, ritenendo l'uso degli spazi il migliore strumento a garanzia della conservazione e della manutenzione dei beni.

Il recupero di palazzo Jung segna un primo importante passo verso la valorizzazione di un patrimonio architettonico, legato in modo determinante a quella borghesia imprenditoriale siciliana, nella quale spiccavano numerosi stranieri, che all'inizio del XIX secolo si erano trasferiti a Palermo, integrandosi perfettamente nel giro di pochi anni, nella vita economica, sociale e culturale della città.

Palazzo Jung - Via Lincoln, 73 - Palermo

Fonte: Prvincia Regionale di Palermo, Maurizio Rotolo.

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