martedì 17 luglio 2012

Riconoscimento titolo di odontoiatra conseguito in Romania, il ministero perde la causa e risarcisce il ricorrente

Vicenda nota. Un cittadino italiano aveva chiesto al Ministero della Salute il riconoscimento della qualifica professionale di odontoiatra conseguita all'università statale di Oradea, in Romania. Dopo parecchi mesi aveva ricevuto un diniego, a dire il vero con motivazioni poco convincenti.

Il cittadino si rivolgeva a "Costruiamo il domani" e presentava ricorso al Tar Lazio.

Il Ministero, pochi giorni dopo aver ricevuto il ricorso, accoglieva il riconoscimento. Ma la causa al Tar ovviamente proseguiva. I giudici, informati dal ricorrente della "cessata materia del contendere" (ossia del fatto che il riconoscimento era stato accolto), condannavano il Ministero a pagare 1.000 euro al ricorrente.

Questa sentenza è una risposta a quanti pensano che di fronte all'inerzia della Pubblica Amministrazione l'unica alternativa sia cercare una scorciatoia. Le scorciatoie sono moralmente inaccettabili e soprattutto inutili. Siete convinti di aver subito un'ingiustizia? Trovatevi un buon consulente legale ed esponete il problema. Si fa prima. Se ci sono i presupposti, ricorrete al Tar. E' più semplice. Il problema, dal mio punto di vista, è che spesso il cittadino rinuncia a rivolgersi al Tar per paura di una eventuale sconfitta. Pensa a quello che potrebbe perdere in caso di rigetto (costi del ricorso) e non ha quello che ha già perso (il diniego del diritto). Il cliente vorrebbe sentirsi inoltre dire che la sua causa sarà sicuramente vinta. Atteggiamento sbagliato. Intanto perché le cause vinte in partenza, salvo casi eccezionali, non esistono.E poi perché ci sono casi in cui, nonostante la possibilità di vittoria non sia elevatissima (diciamo intorno al 50%), conviene comunque fare ricorso perché la posta in gioco è talmente alta che vale la pena rischiare. 

Invece mi è capitato di tanti cittadini che - di fronte a cause in cui la possibilità di vincere era molto superiore - si sono tirati indietro perché avrebbero voluto avere la certezza assoluta. Un atteggiamento del genere è da perdenti.

Il ricorrente odierno, decidendo di presentare ricorso, ha certamente corso un rischio perchè avrebbe potuto perdere ma ha vinto: è stato premiato per la sua perseveranza. Ha ottenuto in tempi record il riconoscimento che gli spettava e in più 1.000 euro di risarcimento. Il messaggio è il seguente: se avete un problema, non restate con le mani in mano, contattate un'associazione dei consumatori o un buon avvocato. Non sperate che l'Amministrazione si ravveda e non temiate che un vostro ricorso possa indisporla. Di fronte a un diniego esiste solo una via: il ricorso al giudice.

Tar Lazio, Roma, III quater, 12 luglio 2012, n. 6349

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Per ulteriori informazioni, potete contattarmi via email al seguente indirizzo:

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.