domenica 2 maggio 2010

Numero chiuso, speranze e delusioni

Il Consiglio di Stato, sezione II, ha recentemente discusso alcuni ricorsi straordinari presentati dalla nostra associazione per conto di alcuni studenti che non hanno superato i test di Medicina e di Odontoiatria.

Il primo di questi ricorsi, relativo ai test del 2008, è stato RESPINTO. Nei prossimi giorni, non appena avremo copia del provvedimento, lo pubblicheremo su internet. Gli altri ricorsi, relativi ai test del 2009, sono invece stati rinviati, tranne uno che è stato deciso con parere definitivo, ma di cui non conosciamo ancora l'esito.

Passiamo ai ricorsi presentati a Strasburgo (ossia alla Corte europea dei diritti dell'uomo). La Corte ci ha scritto una nuova lettera nella quale informa di avere accolto la richiesta di riunire due nostri ricorsi presentati alcuni mesi fa. Dunque l'attesa continua.

Cosa possiamo aspettarci dai giudici europei?

Il diritto all'istruzione, storicamente, è stato sempre considerato un diritto sociale, non un diritto individuale. Questo significa che agli stati viene riconosciuta ampia autonomia nello stabilire chi può beneficiare del diritto e chi no. Salvo, ovviamente, il divieto di non discriminare i cittadini.

La Corte è solita affermare che un ampio margine di apprezzamento deve essere riconosciuto allo Stato in materia di misure economiche e sociali, sotto la presunzione che gli Stati sono nella posizione migliore per apprezzare l'interesse pubblico in tali settori, ma ha aggiunto anche che le scelte del legislatore nazionale possono essere sindacate dalla Corte se manifestamente irragionevoli.

Il numero chiuso è manifestamente irragionevole?

Ad un primo esame non possiamo affermare di sì. Anzi, la Corte europea ha ammesso che l'introduzione di un limite all'accesso universitario, in certi casi, è necessario per assicurare il diritto all'istruzione.

Tuttavia - ed è su questo che si basano i nostri ricorsi - è anche vero che le modalità con le quali è stato attuato concretamente il numero chiuso sono sproporzionate rispetto agli obiettivi che il legislatore ha detto di voler conseguire: se si voleva garantire la qualità formativa dei medici - così come afferma la legge - si poteva trovare un altro mezzo meno invasivo. Si potevano adottare altre soluzioni. Nei ricorsi ne abbiamo individuate un paio.

Se invece il vero scopo del numero chiuso è quello di evitare che il mercato sia saturato da un numero "eccessivo" di medici e odontoiatri - come sostenuto dal consiglio di Stato in alcune sentenze - allora si deve concludere che la legge è incostituzionale per violazione delle norme in tema di libertà d'iniziativa economica.

2 commenti:

  1. Numero chiuso sì...numero chiuso nò, è davvero un bel dilemma, ciònonostante è divertente stare, adesso, a guardare la feroce e silenziosa colonizzazione dello stivale da parte del gruppo spagnolo Vitaldent, questo sì che protegge il mercato dal sovraffollamento odontoiatrico...

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  2. come è vero...
    A breve non ci sarà più posto per gli odontoiatri indipendenti, con le conseguenze sulla salute che una clinica low cost può avere.

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.