venerdì 12 dicembre 2008

Palermo, in tangenziale vietato superare i 30km/h

ADESSO IL CASO FINISCE DAVANTI AL GIUDICE DI PACE

La viabilità di Palermo ricorda il mondo di Alice nel paese delle meraviglie: ogni cosa è quello che sembra e, contemporaneamente, è anche il suo contrario. Un sistema viario fatto di paradossi, con le vetture che sfrecciano indisturbate a 80 km/h in pieno centro abitato (dove il limite è di 50) ma che non possono superano i 70 nella tangenziale senza rischiare la multa dell'autovelox e il ritiro della patente. Se accadesse a Napoli, Roma o Milano scoppierebbe certamente una rivolta. Non è ragionevole imporre limiti di velocità tanto bassi in una strada che, al contrario, è stata progettata per consentire le alte velocità di percorrenza. A Palermo, purtroppo, le sommosse popolari le organizzazno solo i lsu, non i cittadini comuni...
Ma veniamo al nostro caso. La tangenziale di Palermo si chiama viale Regione siciliana ed è l'incubo di tutti i cittadini. E' una lunga arteria che collega la Palermo-Catania con la Palermo-Sciacca, un percorso obbligato per chi vuole raggiungere Trapani o Messina. Ogni giorno migliaia di automobilisti passano da questa strada. E, mentre guidano, pregano Santa Rosalia che non siano in funzione gli autovelox del Comune...altrimenti la multa è assicurata.
Infatti i limiti di velocità sono talmente bassi (70, 50 e 30 km/h) che a volerli rispettare c'è il rischio di essere travolti dalle altre vetture. Sono limiti impossibili da rispettare e che infatti non vengono rispettati da nessuno. Di conseguenza, ogni volta che la polizia municipale monta l'autovelox, fioccano migliaia di multe (abbiamo chiesto al Comune di fornirci una relazione dettagliata). Grazie a questo scherzetto ogni anno il Comune di Palermo incassa centinaia di migliaia di euro.
Questi limiti di velocità sono anacronistici e anche pericolosi. Sono così irragionevoli che viene il dubbio che siano stati messi con l'unico scopo di spillare quattrini ai cittadini. Viale Regione siciliana ha le caratteristiche tecniche di una autostrada: due carreggiate separata da guard rail, due corsie per senso marcia, corsia di emergenza e rampe laterali.
Inoltre il Codice della strada dice chiaramente che non bisogna andare talmente lenti da intralciare la circolazione stradale. Ed è ovvio che andare a 30, a 50 o a 70 km/h in una strada ad alta velocità di percorrenza significa paralizzare la circolazione e rischiare il tamponamento. In pratica, stando così le cose, i cittadini sono tra l'incudine e il martello. Qualunque cosa facciano hanno sempre torto: se superano i limiti infrangono l'art. 142 del Codice della strada (eccesso di velocità) ma se li rispettano infrangono il sesto comma dell'art. 141, in base al quale il conducente “non deve circolare a velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso della circolazione”.


Per questo il “Comitato costruiamo il domani” e l'associazione “Lo sportello del cittadino onlus” hanno portao la vicenda in tribunale. Abbiamo presentato un ricorso contro una multa fatta a un automobilista che aveva superato il limite di 70 km/h in viale Regione siciliana. L'automobilista, a differenza di altri ricorrenti, ha ammesso di avere superato i limite (viaggiava a 105 km/h) ma ha eccepito la ragionevolezza di questo divieto e ha chiesto al Comune di depositare in giudizio le perizie relative a quel tratto di strada.
Il caso è stato assegnato al giudice di Pace di Palermo, Maria Sofia Cannata, e sarà discusso il 13 marzo 2009. La nostra tesi difensiva è che la discrezionalità del proprietario della strada nel fissare il limite di velocità non può diventare arbitrio ma deve essere supportata da valide ragioni.
In alto due foto di viale Regione siciliana. Nella prima illimite è di 30km/h nella seconda, il luogo dove è stato multato l'automobilista, è di 70.
- - -
Aggiornamento del 21 marzo. Il ricorso è stato respinto con la motivazione che il giudice ordinario non può disapplicare la norma del codice della strada che fissa i limiti di velocità in 70 Km/h per le strade urbane di scorrimento. Nei prossimi giorni impugneremo la sentenza.

4 commenti:

  1. Per non parlare dei tappi presenti lungo il tracciato: mi riferico in particolare all'incrocio semaforico di Via Perpignano, che se becco l'ideatore di questa boiata pazzesca lo scanno. Premierò (con delle lodi) invece colui che realizzerà il sottopasso Perpignano, per il quale esiste già un progetto.
    E comunque i limiti ci sono, ma nessuno lo rispetta, specie quelli in corsia di sorpasso che devono per forza accelerare per battere sul tempo le automobili che viaggiano sulla corsia di marcia normale. Quando rallentano è solo per via dei concreti pericoli acuti che in quel momento incombono mentre uno ci passa, ad esempio la confluenza sul viadotto Corleone, per la quale i veicoli provenienti dalla laterale circonvallazione devono entrare per qualche centinaio di metri in Tangenziale (scooter e biciclette comprese) per poi ricongiungersi di nuovo sulle corsie della circonvallazione cioè le corsie laterali. Lì i lavori erano iniziati ma poi com'è andata a finire...

    RispondiElimina
  2. Sono assolutamente d'accordo con il contenuto dell'articolo. Vorrei segnalare due casi simili a Catania in Via Santa Sofia dove vigeva un limite a 30 km/h nonostante le 4 corsie (e due controviali in alcuni tratti). C'e' stato un ricorso ed il limite è stato rimosso. Forse in questo caso ha pesato anche il fatto che in Via Santa Sofia ci sia il Policlinico Universitario.
    L'altro caso, più noto, è quello dell'Asse Dei Servizi, strada extraubana con caratteristiche prettamente autostradali dove il limite era stato fissato a 60 km/h. Dopo una mezza sollevazione popolare ed una pioggia di ricorsi, il limite è stato portato a 90 km/h e le multe per eccessi fino a 90 km/h annullate. In questo secondo caso, c'erano però le elezioni provinciali imminenti (l'arteria è gestita dalla provincia).
    Mi auguro che anche nel vostro caso il giudice di pace voglia accettare l'orientamento prevalente.

    RispondiElimina
  3. Fatti del genere, purtroppo, accadono in tutta la penisola. Ai Comuni questi limiti fanno comodo perchè in questo modo incassano cifre maggiori. I cittadini hanno il dovere di ribellarsi contro queste ingiustizie e di rivolgersi alla magistratura per ottenere l'annullamento dei verbali. Mi risulta che anche in Toscana è successo qualcosa di simile e che la stessa cosa anche è capitata in Liguria, a Tortona, dove un giudice di pace ha scritto un'eccellente sentenza in cui annullava i limiti per la loro instrinseca irragionevolezza. http://www.studiolegalelagreca.it/?p=83

    RispondiElimina
  4. Tortona si trova in Piemonte... scusate la gaffe.

    RispondiElimina

"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.