sabato 21 giugno 2008

Presentato il primo distributore di Bioetanolo

Dopo esserci interessati all'argomento dei Biocombustibili riceviamo adesso la notizia dell'apertura del primo distribuore di Bioetanolo in Italia. Esso sorgerà nella città di La Spezia, presso il distributore Centro Gas degli Stagnoni ed erogherà biocarburante di seconda generazione.

L'obiettivo e' di introdurre sul mercato 10 mila auto che usano sia benzina sia E85 (miscela 85%-etanolo e 15% benzina).

Il prodotto, proveniente interamente dalla nostra Sicilia, nasce dalle eccedenze alimentari dell'industria vinicola. In Italia fino a al 19 Giugno, data in cui è stato aperto il suddetto distributore, non c'era alcun impianto di rifornimento per questo tipo di carburante.

E' stato reso necesario però porre dei vincoli nelal produzione di tali "biocarburanti": il bioetanolo deve essere prodotto da materie prime non destinate all'uso alimentare e i luoghi dove le biomasse vengono coltivate, l'etanolo prodotto, e quindi dove è utilizzato devono essere il più possibile vicini tra di loro.

Il progetto ha come scopo principale quello di dimostrare la possibilità di sostituire benzina e diesel con bioetanolo di ultima generazione e con costi contenuti. E' iniziato a gennaio 2006 e terminerà a dicembre 2009.


6 commenti:

  1. Comunque non sono d'accordo su una cosa... è sbagliato limitare il bioetanolo ai soli prodotti non alimentari.

    Riccardo come mai lo hanno fatto?
    Non mi dire che c'entra con la fame nel mondo...

    RispondiElimina
  2. beh peppe credo che c'entri quel discorso che si faceva nel post precedente sull'argomento.. suppongo (non ne sono certo) che sia una "misura cautelare" onde evitare che l'agricoltore trovi più redditizio vendere il proprio "grano" all'industria chimica che lo trasformerà in bioetanolo piuttosto che al fornaio... più che una questione di fame nel mondo credo che si sia posto un grimaldello onde evitare che il costo dei beni di prima necessità (che già ora è altissimo) schizzi oltre le nuvole..

    ripeto, questa è solo una supposizione però.. proverò ad informarmi in merito.

    RispondiElimina
  3. Credo sia proprio questa la ragione, FAO e WTO recentemente si sono espressi più o meno come Riccardo. Oltre che giusto da un punto di vista economico/fiscale, l'imposizione di tale vincolo è da me condiviso per un aspetto "morale": le risrorse alimentari destinate all'uso umano devono essere impiegate per nutrirci e farci camminare a piedi al limite, e non per far camminare un'auto...lo riterrei assurdo.

    RispondiElimina
  4. Questo "contingentamento" mi lascia perplesso. Mi sembra una misura demagogica e nulla di più. Come quando frequentavo le scuole elementari, per fare un esempio tra mille possibili, e le nostre insegnanti non volevano farci usare la pasta cruda per realizzare i lavori natalizi "perchè è un peccato sprecare il cibo mentre nel mondo c'e chi muore di fame".

    Piccolo problema: non sono gli spechi dell'occidente a causare la miseria del terzo mondo. Amartya Sen, premio nobel per l'economia, ha dimostrato che la fame nel mondo non è causata dalla mancanza di cibo... ma dal fatto che ai poveri manca il denaro per acquistarlo!

    Il cibo, nei mercati europei come in quelli del terzo mondo, finisce al macero perchè la popolazione non è in grado di pagare il prezzo di vendita. Possiamo prendercela contro gli "speculatori", come farebbero in molti, ma io penso che invece dovremmo batterci per dare un reddito ai poveri del mondo, attraverso programmi di sviluppo economico, invece che promettere "contentini" come fanno le organizzazioni internazionali...

    Che ne pensate?

    RispondiElimina
  5. Sul fatto che sia una misura a "rischio demagogia" sono d'accordo: niente vieterebbe al contadino "X" di convertire l'uso del suo fondo agricolo qualora lo ritenesse conveniente e quindi passare dalla produzione di generi alimentari ad una destinata all'industria del biocarburante.
    Sono d'accordo anche sulla necessità di programmi di sviluppo economico che, a mio avviso, debbano puntare anche sull'agricoltura. Ma ritengo che difficilmente si possa risolvere qualcosa se non cambiano il pensiero e i processi dell'economia mondiale: é il modello economico attuale che associa l'idea di sviluppo sul PIL ad aver prodotto un "terzo mondo" che nn riesce a sostentarsi.

    RispondiElimina
  6. ....che associa l'idea di sviluppo AL pil....scusate prima ho fatto un piccolo orrore...

    RispondiElimina

"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.