mercoledì 12 dicembre 2007

Leggende e Racconti Palermitani: parte terza

“IL CORTILE DELLE SETTE FATE”

Dinnanzi al Monastero di Santa Chiara si trova un cortile che da sempre è stato chiamato “delle sette fate”. La leggenda vuole che esso tragga il proprio nome da un avvenimento che notte tempo soleva succedere: in quel posto si presentavano sette donne dette “di fuori”.
Queste donne si portavano con sé qualche uomo o qualche donna che a loro aggradava e facevano veder loro cose mai viste: balli, suoni, conviti, cose meravigliose.
E suole raccontarsi che se li conducessero sino al mare, al largo facendoli camminare sull’acqua senza bagnarsi.
Ogni notte facevano queste cose misteriose e poi al mattino scomparivano e non si parlava di loro.
L’unica cosa che rimaneva era il nome del luogo in cui la notte esse sarebbero riapparse: “il cortile delle sette fate”…

2 commenti:

  1. Questo racconto proprio non lo conoscevo. Dimostra quanta memoria e cultura popolare si celi in certi luoghi i cui toponimi, spesso, per ignoranza distrazione o degrado, ci appaiono così slegati dal contesto da farli sembrare solo il frutto di formulazioni arbitrarie. Invece una ragione di fondo c'è sempre: in questo caso una "ragione fantasiosa". Forte!

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  2. e già.. è proprio così.. la toponomastica in città in realtà alle volte sembra esser fatta proprio "ad muzzum" ma in buona parte dei cas iesistono delle buone ragioni per cui una via si chiami in un modo o in un altro.. X esempio, alle spalle di C/so dei Mille, pocoi vicino la chiesa di S.Giovanni dei Lebbrosi c'è una via chiamata Macello il cui nome deriva essenzialmente dal fatto che nel primo '900 gli animali venivano scannati proprio in quella via. Spesso però pioveva e il sangue si mischiava al fango dando un aspetto molto ma motlo.. ehm.. come dire.. melmoso.. da qui volgarmetne la via ha anche preso il nome di "pantano"..

    cmq tornando alla rubrica, rinnovo a tt l'invito a partecipare inviando le leggende/storie all'indirizzo costruiamoildomani@libero.it

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.