mercoledì 19 settembre 2007

Leggende e Racconti Palermitani

Con quella di oggi, inizio una serie di pubblicazioni di leggende e racconti popolari che ho raccolto da un po' di tempo e che credo possano essere interessanti per chi vive la città e non. Come detto, si tratta di leggende e racconti, ed in quanto tali esiste solo un "fondo" di verità che alle volte si rintraccia nel periodo in cui la storia è ambientata, altre nella collocazione spaziale della stessa.

Spero possano piacere. Chi ne conoscesse delle altre e volesse contribuire a questa rubrica può inviarle all'indirizzo email costruiamoildomani@libero.it

Adesso lascio lo spazio alla prima di esse.
Buona lettura

“IL VECCHIO PALERMO”

La leggenda del genio di Palermo (riportata dalle penna di Giuseppe Pitrè)

“Raccontano i nostri maggiori che nei tempi antichi, ma antichi assai, c'era un Signore, ricco sfondato, che andava viaggiando di qua e di là per suo piacere. Una volta fu sorpreso da una grande tempesta di mare, mentre si trovava dentro una piccola barca. Sbattuto di qua e di là fu un miracolo che il mare non lo inghiottisse; e dopo tre giorni e tre notti di tempesta, quando stava per morire di fame e di stanchezza, una grande ondata lo gettò con tutta la barchetta sopra questa terra nostra. Volta e gira non c'era nessun abitante, ma c'era la Provvidenza di Dio in frutta e altre cose da mangiare e quel Signore, ch'era già mezzo morto, si riconfortò e saziò appieno.

Ciò fatto, quel Signore s'innamorò di questa terra, che gli parve un vero paradiso terrestre: e poiché non c'era nessuno ed egli era ricco quanto mai, pensò di fare venire qui molti ingegneri e capimastri e fece fabbricare questa bella città di Palermo. Si chiamò così perché fu lui che la fece fabbricare e lui si chiamava Palermo. Gli stessi ingegneri e capimastri che la costruirono, fecero una statua di marmo al Signore riccone padre e patrono della città, che poi divenne vecchio; e questa statua è quella che si trova sulla piazza della Fieravecchia (oggi piazza della rivoluzione)”

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"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.