martedì 15 gennaio 2013

Non è la fine del numero chiuso

Più che una "bufera" sul numero chiuso - come titolato dal Messaggero di alcuni giorni fa - si tratta di una "bufala". Dopo le dichiarazioni dell'Udu - pronunciate dal coordinatore Michele Orezzi - i maggiori quotidiani italiani hanno pubblicato articoli e analisi in cui sostengono che le recenti ordinanze del Tar Lazio avrebbero decretato la "fine del numero chiuso" nelle università. I giudici romani, tra fine dicembre e inizio gennaio, hanno ammesso alcuni ricorrenti nell'attesa che la Corte costituzionale si pronunci sulla mancata previsione di graduatoria unica per l'accesso all'università.

"Si è fatta la storia  -  dice Orezzi  -. Queste giornate saranno ricordate come un enorme passo avanti verso l'università italiana libera e aperta. E aspettando la sentenza della Corte Costituzionale possiamo dire che questa martellata dell'Udu al muro del numero chiuso ha aperto una speranza per un vero diritto allo studio e un miglior futuro per gli studenti del nostro Paese".

Caro Orezzi, per fare la storia ci vuole altro! Attenzione alle facili illusioni! Purtroppo il numero chiuso è ancora solido e le sospensive emesse in questi giorni non lo mettono in discussione. La Corte costituzionale infatti non si pronuncerà sulla validità del "numero chiuso", ma sulla mancata previsione di una graduatoria  unica nazionale. Anzi, il Consiglio di Stato, proprio con l'ordinanza che sollevava la questione di costituzionalità, ha ribadito la legittimità dei test.

I ricorrenti odierni hanno ottenuto dal Tar una sospensiva, un provvedimento provvisorio che potrebbe benissimo essere annullato dal Consiglio di Stato nelle prossime settimane, ben prima che la Corte costituzionale si pronunci e ben prima che possano essere esaminati altri ricorsi.. 

Io ritengo che la Corte costituzionale probabilmente salverà il sistema attuale, perché le graduatorie separate sono una scelta discrezionale del legislatore adottata anche in casi simili senza che vi siano state censure di incostituzionalità (concorsi Agenzia delle entrate).

Tuttavia, anche se la Corte costituzionale accogliesse la tesi dell'incostituzionalità, non è detto che i ricorrenti saranno ammessi ai corsi, perché l'unificazione delle graduatorie livellerebbe il punteggio minimo di accesso, innalzandolo di alcuni punti rispetto alle università in cui era più basso, di modo che alcuni ricorrenti con punteggi troppo bassi potrebbe restarne ugualmente fuori. Il Tar Lazio, in una di queste sospensive, dice infatti che l’effetto dell’annullamento "sarebbe quello della caducazione di tutte le graduatorie locali con obbligo dell’amministrazione di redigere un’unica graduatoria nazionale [...] e di redistribuire i candidati (sulla base delle rinnovate opzioni) tra le università italiane".

Il ricorso presenta mille incertezze, ma se siete determinati, qui trovate altre info.

http://www.unionedegliuniversitari.it/udu-e-stato-abbattuto-il-numero-chiuso-ora-tramite-napolitano-tutti-gli-studenti-dentro-dopo-la-nostra-vittoria-al-tar-di-ieri-faremo-ricorso-immediato-al-presidente-della-repubblica-per-far-ent/

Nessun commento:

Posta un commento

"Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa, non è affatto una prova che non sia completamente assurda. Anzi, considerata la stupidità della maggioranza degli uomini, è più probabile che un'opinione diffusa sia cretina anziché sensata". Bertrand Russell.